Riscaldamento a Pavimento: 10 Domande agli Esperti
10 consigli per capire vantaggi, costi e tempi di installazione del riscaldamento a pavimento
Articolo di : Greta La Rocca 8 marzo 2020Collaboratore Houzz Magazine. Giornalista, svolgo anche attività di Ufficio Stampa e mi occupo di tutto ciò che riguarda la Comunicazione, off e on line. Curiosa e appassionata scrivo da sempre (anche) di architettura e design. Affascinata dalla bellezza, cerco il giusto compromesso tra estetica e funzionalità. Collaboratior of Houzz Magazine. Journalist; I do PR activities also and in communication in general, both on and off line. Curious and passionate, I write since ever (also) of Architecture and Design. Fascinated by beauty, I look for the right balance between esthetic and functionality.
Tutti ne sentiamo parlare, molti di noi l’hanno nelle proprie abitazioni, ma sappiamo cos’è davvero il riscaldamento a pavimento e come funziona? Abbiamo intervistato tre professionisti per raccogliere consigli da esperti e scoprire tutto ciò che è opportuno conoscere prima di installarlo in casa.
Consigli professionali di:
*Loris Bonetti, tecnico di Aqua e Fuoko (prov. di Bergamo)
*Arch. Gaetano Lotrecchiano e Ing. Alessandro Losco di Suite (prov. di Avellino)
*Ufficio Tecnico dello studio Building (Torino)

Connia Interiors1. Cos’è e come funziona?
Il riscaldamento a pavimento «consiste in una serie di tubazioni o resistenze elettriche poste sotto il pavimento che irradiano calore dal basso verso l’alto», spiega Loris Bonetti. Gli fa eco l’architetto Gaetano Lotrecchiano che precisa: «È un impianto tecnologico utilizzato per riscaldare nel periodo invernale e per raffrescare in quello estivo, è costituito da tubi annegati nel massetto di sottofondo della pavimentazione».
E come funziona? «Questa tipologia di sistema sfrutta l’effetto radiante invece di quello convettivo, porta a temperatura le masse dell’involucro riducendo il riscaldamento dell’aria. Lavora con temperature d’acqua inferiori, garantisce anche minori perdite nelle dorsali principali e l’impiego di generatori a maggiore efficienza quali caldaie a condensazione e pompe di calore», spiegano i professionisti di Building. L’ingegnere Alessandro Losco aggiunge: «Il riscaldamento a pavimento fa circolare nelle tubazioni acqua a una temperatura che oscilla tra i 35-45 °C d’inverno e tra i 12-15 °C d’estate. Questi sistemi vengono comunemente chiamati anche impianti radianti, in quanto la diffusione del caldo e del freddo avviene per irraggiamento (per l’85-90%) e solo una piccola parte per conduzione e convezione».

manuarino architettura design comunicazione.2. Vi sono diverse tipologie di impianti e quali caratteristiche hanno?
«Esistono svariate soluzioni impiantistiche oggi. L’acqua ha temperature inferiori rispetto ai riscaldamenti tradizionali e questo rendere questi nuovi impianti più performanti», spiega Loris Bonetti.
Dallo studio Building aggiungono: «Sono sistemi costituiti da serpentine di tubazioni realizzate in materiale plastico, annegate nei massetti delle strutture e isolate dai locali attigui. Le tipologie di tubazioni sono molteplici così come l’applicazione, poiché possono essere a pavimento, a soffitto o a parete. Esistono anche sistemi radianti per il riscaldamento di tipo elettrico, sono però poco utilizzati per ragioni di efficienza energetica e prestazionale prescritte nei regolamenti regionali».
«I diversi impianti a pavimento differiscono tra loro per spessore e qualità dell’isolante – dichiara l’architetto Gaetano Lotrecchiano – dallo slim con pannello isolante in materiale sintetico eps (dove gli spessori a pavimento sono ridotti) a quello con spessori superiori, fino al modello bio realizzato con pannelli isolanti in sughero. I sistemi si differenziano anche per la qualità delle tubazioni che possono essere in polietilene o multistrato, materiale dotato di resistenza maggiore».
Parla l’esperto: 7 tipi di riscaldamento a confronto

Hitt Oak Ltd3. Quali vantaggi ha questo tipo di riscaldamento?
«Comfort e uniformità del calore per effetto dell’irraggiamento», rispondono gli esperti di Building. E in termini di risparmio energetico? «Abbiamo una riduzione di circa il 20-30%. Ciò è possibile poiché si tratta di un impianto a bassa temperatura con elementi isolamenti nelle strutture», concludono.
«Il benessere termico è superiore rispetto ai tradizionali sistemi, poiché il calore passa dal tubo al massetto e dal massetto all’ambiente per irraggiamento. La temperatura è più omogenea, c’è meno umidità, si forma meno muffa rispetto a quanto accade con i tradizionali caloriferi e abbiamo meno corrente convettiva con trasporto di polvere all’altezza del viso. Infine, è invisibile per cui non ingombra e non è un ostacolo per l’arredo», puntualizza Loris Bonetti.
«Non dimentichiamo che possiamo integrare i sistemi a pavimento con qualsiasi generatore efficiente, dai pannelli solari termici, alle pompe di calore ad aria e acqua, a quelle geotermiche», aggiunge l’ingegnere Alessandro Losco e continua: «A fronte della nuova normativa, questo sistema migliora la classe energetica dell’appartamento, per cui aumenta il valore dell’immobile; si allungano anche i tempi di manutenzione, poiché non è più necessario tinteggiare le pareti ogni 2-3 anni per eliminare i classici baffi neri che si formano sui caloriferi (non sono altro che micro polveri bruciate, molto nocive)».

Zugai Strudwick Architects4. È compatibile con tutti i pavimenti?
«Sì, è adatto a tutti i tipi di pavimenti, dal parquet al gres, dal laminato al marmo. È indispensabile che il materiale scelto venga comunicato al professionista con anticipo in modo da installare il sistema di riscaldamento più adatto, scegliendo anche la tipologia di massetto più idonea. Ovviamente esistono materiali più trasmittenti rispetto ad altri, ad esempio il legno in parquet massello trasmette meno calore rispetto a una piastrella di gres», afferma Loris Bonetti e aggiunge: «Il parquet però è un materiale vivo e quindi richiede nella posa più attenzione. Sarebbe opportuno scegliere specie legnose più stabili, inoltre consiglio di posare il pavimento dopo che sia entrato in funzione l’impianto di riscaldamento e rispettare i tempi di stagionatura del massetto e di umidità».
«I materiali di finitura posti sopra ai pannelli radianti costituiscono un ostacolo all’irraggiamento del calore pertanto minore massa garantisce trasmittanza termica migliore. Nello specifico, a parte la moquette, quasi tutte le altre finiture sono idonee», aggiungono dallo studio Building.
Gli impianti di riscaldamento radianti a pavimento fanno per voi?

TOP TAG5. Possiamo installarlo in qualsiasi ambiente?
«Possiamo installarlo ovunque, anche in ambienti piccoli come i bagni dove il passo della tubazione sarà più fitto», spiegano gli esperti di Suite. E dallo studio Building precisano: «Possono essere installati in qualsiasi ambiente e con qualsiasi forma, ovviamente la superficie di ingombro è legata al fabbisogno che occorre al locale».

Tommaso Giunchi6. Quanto è veloce installare questa tipologia di riscaldamento?
«La velocità di posa del pannello dipende dalla modalità operativa scelta; è importante però eseguire in fase conclusiva le prove prescritte di messa a regime per verificarne la corretta solidità con il massetto e superare eventuali criticità», spiegano dallo studio Building.

Cornerstone ArchitectsPiù dettagliati l’architetto Gaetano Lotrecchiano e l’ingegnere Alessandro Losco: «Le principali fasi di installazione sono uguali per ciascuna tipologia di sistema. Per incominciare viene predisposto l’impianto; nella fase iniziale si definisce la parte elettrica, ovvero la termoregolazione, che consiste nel posizionare le sonde ambiente in ogni stanza. Dopo questo passaggio, una pausa permetterà di realizzazione gli intonaci. Al termine, viene installata la piastra radiante, formata da pannelli isolanti, fascia perimetrale e tubazioni. In media, due operai con una buona esperienza riescono a montare dai 50 agli 80 metri quadrati al giorno. I tempi possono variare in funzione delle dimensioni dei singoli ambienti: se abbiamo più ambienti molto piccoli, a parità di superficie totale, ci vorrà più tempo. Infine, ultimata la posa delle tubazioni, si procede al carico dell’acqua dell’impianto (facendo attenzione a eliminare tutta l’aria nelle tubazioni) e al collaudo del sistema che consiste nella messa in pressione dello stesso a 6 bar. Il sistema verrà lasciato in pressione per almeno 48 ore monitorandone la stabilità tramite un manometro. Una volta appurato che non ci sono perdite nell’impianto, si procede con la realizzazione del massetto di sottofondo, che può essere di diverso tipo. Dopo la maturazione del massetto di sottofondo (i tempi sono dettati dalla qualità del massetto, alcuni permettono l’incollaggio dei pavimenti ceramici dopo appena 7 giorni) si procede alla pavimentazione degli ambienti».

SMNO Architetti7. Quanto costa?
«I prezzi dipendono dalla tipologia di impianto, molte volte in caso di ristrutturazione i tempi e i costi aumentano poiché le situazioni esistenti impongono più vincoli. Uno di questi per esempio è la quota di pavimento che abbiamo a disposizione per la realizzazione dell’impianto: meno spazio c’è e più aumentano i costi dato che sono maggiori le spese del materiale e di manodopera. Ad ogni modo tra impianto tradizionale con caloriferi in acciaio tubolari e impianto a pavimento su un appartamento di 80 metri quadrati abbiamo un’incidenza di costo superiore del 30%», spiega Loris Bonetti.
«Il costo medio di un’installazione “chiavi in mano” può variare tra le 70 e le 110 euro al metro quadrato, dipende dalla qualità dei materiali (isolante in sughero anziché polistirolo) e se il sistema viene predisposto anche per il raffrescamento estivo. In caso di ristrutturazione bisogna aggiungere il costo di demolizione e trasporto a rifiuto della pavimentazione e del massetto preesistente» aggiunge l’architetto Gaetano Lotrecchiano.

Galleria del Vento8. Come può essere regolato?
«Nel riscaldamento a pavimento abbiamo infinite possibilità di termoregolazione e quindi non è corretto dire che non possiamo programmarlo durante la giornata. Abbiamo due principali tipologie di regolazione: a punto fisso, cioè con la temperatura di mandata fissata indipendentemente dalle condizioni esterne, oppure climatica se la temperatura di mandata dipende da quella esterna. In ogni caso se il cliente vuole può gestire la regolazione della temperatura in ogni singola stanza di casa tramite un termostato collegato ai circuiti del riscaldamento. Per un corretto risparmio energetico, non è mai consigliabile spegnere completamente il riscaldamento o far scendere troppo la temperatura all’interno dell’abitazione, ma questo vale anche per i caloriferi tradizionali», afferma Loris Bonetti.
Precisa l’architetto Gaetano Lotrecchiano: «L’impianto radiante, grazie ai nuovi massetti altamente performanti, permette di gestire in ogni momento della giornata le fasi di riscaldamento alternando periodi di accensione a fasi di attenuazione della temperatura (si imposta in modo che l’abitazione non scenda mai al di sotto dei 16 °C quando non è abitata)».

Brian O’Tuama Architects9. Il riscaldamento radiante richiede più manutenzione dei caloriferi tradizionali?
«Non vi sono particolari differenze, ma per evitare guasti alla caldaia, l’aumento dei consumi e minor comfort, è necessario eseguire la manutenzione a distanza di anni, in base alle caratteristiche dell’abitazione e al tipo di impianto. In particolare, in caso di riscaldamento a pavimento, è bene che venga realizzata una manutenzione straordinaria sui collettori e sulle pompe di circolazione», spiegano dallo studio Building.

SMNO Architetti10. Miti da sfatare?
«Non è controindicato per chi soffre di problemi di circolazione agli arti inferiori perché la temperatura superficiale della pavimentazione in fase di riscaldamento delle zone soggiornali è mediamente intorno ai 23-24 °C. Non crea polveri e tanto meno non li mette in giro a differenza dei termosifoni e dei sistemi ad aria. Infine, avendo come base un isolante, elimina la dispersione verso il basso del calore migliorando l’isolamento termico dell’immobile», concludono gli esperti di Suite.
Questa storia è stata pubblicata il 24 febbraio 2018 e poi aggiornata
Fonte presa da : https://www.houzz.it/magazine/gli-esperti-rispondono-10-domande-sul-riscaldamento-a-pavimento-stsetivw-vs~76057221